Obbligati a vivere tranquillamente
Sono tornato in Israele dopo quasi due anni per uno splendido motivo familiare. Sono infatti diventato padre di una madre, ma mi farò chiamare “nonno” solo quando parlerà il mio nipotino paradisiaco di nome Eden. Ho passato alcuni giorni in una località costiera del centro del paese. Dalle terrazze dei palazzi potevano sentirsi degli scoppi provenienti da Gaza, ma il vento del deserto porta ogni sorta di rumore anche da centinaia di chilometri. In tre delle quattro notti trascorse in un B&B, mi sono dovuto arrangiare nei 90 secondi che le sirene di allarme concedono per recarsi in un bunker.…