CATANIA – Investire nel linguaggio universale della musica per esaltare e veicolare le proprie radici. Quella annunciata dal Teatro Massimo Bellini è una nuova stagione di opere e balletti che si staglia autorevolmente nell’agone musicale internazionale per la progettualità coraggiosa e l’ampiezza di respiro. Nella configurazione dei titoli spicca la novità assoluta Il berretto a sonagli, tratto dal capolavoro omonimo di Luigi Pirandello e commissionato dal Teatro a Marco Tutino, compositore tra i più prestigiosi del panorama della musica contemporanea. Significativa è altresì la scelta di annunciare il cartellone il 21 giugno, Festa della Musica, in bella coincidenza con un altro evento previsto in serata nella stessa data, ovvero la prima esecuzione italiana di Daisi, l’opera di Zakaria Paliashvili con la quale si apre ufficialmente il gemellaggio tra il Bellini e il Teatro Nazionale Georgiano dell’Opera e del Balletto di Tbilisi. Ospite d’onore il vice premier e ministro della Cultura della Georgia Thea Tsulukiani.
Una conferenza stampa articolata dunque su più fronti, alla quale sono intervenuti il sindaco di Catania e presidente del Teatro Enrico Trantino, il commissario straordinario del Teatro Daniela Lo Cascio, il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano, il direttore artistico Fabrizio Maria Carminati, il sovrintendente del Teatro georgiano Badri Maisuradze con il vicedirettore Giorgj Anguladze, il dirigente generale del Dipartimento regionale al Turismo Cono Catrini, il direttore amministrativo del Bellini Salvatore Vicari e il Grand’Ufficiale della Repubblica Luigi Albino Lucifora, coordinatore dell’attività amministrativa.
Sottolinea il sindaco Enrico Trantino: “Venire al Teatro Massimo Bellini significa poter godere di sensazioni uniche, immergersi nella magnificenza di una storia che si sta perpetuando, perché quel che noi vogliamo realizzare in città è un percorso di condivisione rispetto a ciò che è già stato avviato al Bellini nelle ultime stagioni. Una programmazione di grande successo che sta proseguendo attraverso un cartellone che contempla – e di questo sono veramente felice e riconoscente nei confronti del Teatro – due opere tratte dalla letteratura siciliana, La Lupa e Il berretto a sonagli, che sono anche emblematiche dello sviluppo che vogliamo imprimere con questa amministrazione al rapporto con la cittadinanza. Perché “Il berretto”, lo sanno tutti, ci parla di quella famosa corda ‘civile’ che rischia di diventare corda ‘pazza’, nel momento in cui la gente alla fine perde il senno. E questo accade il senno non soltanto quando si diventa davvero pazzi, ma anche quando si comincia a diventare vittime della propria demotivazione. Dobbiamo crederci e questo è il momento per ricominciare tutti insieme, grazie anche al Teatro Massimo Bellini. La Sicilia è un brand vincente e dobbiamo cercare in qualche modo di scardinare questo istinto alla rassegnazione”.
Da remoto è stato poi effettuato il collegamento con Ludovico Giambrone, delegato ad intervenire dall’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Elvira Amata, che ha inviato una nota: “E’ con grande orgoglio – scrive – che saluto, nella qualità di Assessore regionale del Turismo dello Sport e dello Spettacolo, l’inaugurazione della nuova stagione di opere e balletti del Teatro Massimo Bellini che debutterà questa sera con l’inedita opera “Daisi”.
Piace ancor di più rilevare che questo momento si coniuga, non soltanto con il gemellaggio con il prestigioso Teatro nazionale Georgiano dell’Opera e del Balletto di Tblisi, ma anche con la ricorrenza del 21 giugno che celebra notoriamente la “Festa della Musica” che costituisce indiscutibilmente un momento di forte aggregazione culturale, di coesione e legame sociale.
Rivolgo al Teatro Massimo Bellini, agli spettatori e a tutta la cittadinanza, un caloroso augurio della migliore riuscita della serata a nome dell’Assessorato che ho l’onore di guidare, unito ad un saluto istituzionale al Vice Premier e Ministro della Cultura della Georgia che sarà presente all’inaugurazione, quale ospite d’onore e a tutte le Autorità”.
Come evidenzia il commissario straordinario Daniela Lo Cascio: “La nuova stagione conferma quella che da qualche anno è una linea direttrice del Bellini, ovvero la commissione di partiture inedite per dare nuova linfa al processo creativo della composizione. I tempi sono anche maturi, chiuso il doloroso capitolo dell’ emergenza pandemica, per gli scambi culturali con importanti istituzioni musicali internazionali, come quella georgiana che siamo onorati di ospitare, per consolidare rapporti di fratellanza in un mondo attraversato da pericolosi venti di guerra. Una nostra priorità rimane inoltre rendere agevole l’accesso agli spettacoli, mantenendo invariati i prezzi di biglietti e abbonamenti, a fronte di una qualità dell’offerta artistica sempre in crescita. Una scelta coerente con la nostra ‘mission’ turistico-culturale e, perché no, sociale”.
Per il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano: “La progettualità legata alle radici, che contraddistingue da qualche stagione il nostro teatro, trova conferma nella commissione di una novità come Il berretto a sonagli, ad indicare che il teatro musicale è materia sempre viva e vitale. Il titolo di derivazione pirandelliana sarà rappresentato insieme ad un altro lavoro di Tutino, La Lupa, d’ispirazione a sua volta verghiana. Rivisitare attraverso il linguaggio universale della musica due autori e due testi fondanti della letteratura siciliana esprime la vocazione del Bellini di farsi testimone dell’identità isolana nel mondo. Abbiamo perciò messo in cantiere un allestimento impegnativo, che si somma a quello delle altre produzioni e coproduzioni”.
Al contempo rimane forte l’attenzione verso l’utenza da conquistare, soprattutto i giovani, sulla scia della stagione in corso che ha già registrato la presenza di migliaia di studenti.
“I titoli lirici in programma – sottolinea Fabrizio Maria Carminati – rappresentano il trionfo dell’opera italiana, dal Romanticismo al Verismo ai nostri giorni. Da Donizetti a Verdi, da Puccini a Ponchielli fino a Tutino. I due balletti rispondono ad una logica affine: un grande classico di Čajkovskij figura accanto alla nuova creazione di Roberto Zappalà. Altro obiettivo è l’apertura internazionale e abbiamo già in programma di ricambiare con i nostri complessi la visita del Teatro di Tbilisi”.
Lo schema del cartellone comprende 5 opere e 2 balletti, per una stagione che vedrà in primo piano le formazioni artistiche del Bellini, Orchestra e Coro, quest’ultimo istruito da Luigi Petrozziello.
Sontuosa inaugurazione con la pucciniana Turandot, fiaba di amore, morte e redenzione, che vedrà sul podio il direttore ospite principale Eckehard Stier. Una peculiarità sarà l’adozione del completamento del terzo atto firmato da Luciano Berio, al posto del consueto finale composto da Franco Alfano a causa della prematura morte del maestro lucchese. Nelle prime parti Daniela Schillaci/Anastasia Bokdireva (nel title role), Angelo Villari/Kostantin Kipiani (Calaf), Elisa Balbo/Cristina Arsenova (Liù), George Andguladze/Gianfranco Montedoro(Timur). Regia di Alfonso Signorini, scene di Carla Tolomeo e costumi di Fausto Puglisi, per l’allestimento che vede insieme il Festival Pucciniano di Torre del Lago e il Teatro Nazionale Georgiano di Tbilisi (dal 12 al 20 gennaio 2024).
Il berretto a sonagli sarà abbinato ad un’altra opera di Marco Tutino, La Lupa, dalla novella di Giovanni Verga, su libretto di Giuseppe Di Leva. Dirige Fabrizio Maria Carminati, per la regia di Davide Livermore, raffinato metteur en scene. Scene dello stesso Livermore&Cucco, mentre i costumi sono di Mariana Fracasso. Nel cast Nino Surguladze/Laura Verrecchia (la Lupa e, nel Berretto, la Signora Assunta La Bella), Irina Lungu/Valentina Bilancione (Mara nella Lupa e la Signora Beatrice Fiorica nel plot pirandelliano), Alberto Gazale (Ciampa), Sergio Escobar (Fifi La Bella). Dalla tragico ritratto di una donna che sfida le convenzioni al dramma di una borghesia ingabbiata nelle regole dell’ipocrisia (dal 1 al 9 marzo).
Torna dopo diverse stagioni Lucia di Lammermoor, pietra miliare del melodramma protoromantico dalle atmosfere ossianiche. Nel cast vocale Maria Grazia Schiavo/Irina Dubrovskaya (nel ruolo dell’infelice eroina), Giulio Pellagra (Edgardo), Christian Federici/Abdoulla Evez (Enrico) Francesco Demuro. Stefano Ranzani dirige la partitura donizettiana e Giandomenico Vaccari cura la regia; scene, costumi e proiezioni di Alfredo Troisi. L’allestimento è una coproduzione del Teatro Giuseppe Verdi di Salerno (dal 19 al 27 aprile).
Il Bellini ripropone il proprio allestimento del Rigoletto verdiano con la regia di Leo Nucci, Jordi Bernàcer direttore e Amartuvshin Enkhbat/Marco Caria nei panni del gobbo, Elkeleda Kamani/Alina Tkachuk/ Federica Foresta (Gilda). Scene di Carlo Centolavigna e costumi di Artemio Cabassi (dal 29 ottobre al 6 novembre).
La Gioconda di Amilcare Ponchielli, partitura prediletta della giovane scuola, vedrà sul podio
Gianluca Martinenghi e come interpreti Rebeka Lokar/Alessandra Di Giorgio (nel personaggio eponimo), Angelo Villari/Carlo Ventre (Enzo Grimaldo), Franco Vassallo (Barnaba), Silvia Beltrami/Chiara Mogini (Laura Adorno), George Andguladze (Alvise Badoero). Filippo Tonon è il regista, scenografo e costumista, Valerio Longo il coreografo di questa coproduzione che vede insieme i Teatri Lombardi dell’As.Li.Co, il Teatro di Maribor e il Teatro Filarmonico di Verona (dal 13 al 21 dicembre).
Gli appuntamenti con Tersicore parlano linguaggi coreografici diversi, classico e contemporaneo. Titolo esemplare del balletto accademico, Il lago dei cigni di Čajkovskij viene eseguito nella coreografia di Aleksej Fadeecev, a sua volta mutuata dall’originale di Petipa e Ivanov. Corpo di ballo e solisti sono del Teatro Nazionale Georgiano di Tbilisi, con il quale prosegue la collaborazione (dal 24 al 28 gennaio).
Roberto Zappalà, coreografo e regista di levatura internazionale nel campo della danza contemporanea, presenta una novità, il Trittico Debussy-Ravel-Stravinskij. La Compagnia Zappalà Danza si esprime qui nella rielaborazione di celeberrime pagine concepite per i Ballets Russes di Diaghilev: Après-midi d’un faune, Boléro, Le Sacre du printemps (dal 6 al 13 ottobre).
Il Teatro Bellini ha messo già in cantiere l’apertura del 2025, una coproduzione che l’ente lirico etneo ha realizzato con il Teatro di Zagabria e il Teatro la Coruña. Il titolo prescelto è l’Otello verdiano. La bacchetta è di Fabrizio Maria Carminati, la regia di Giancarlo Del Monaco. Nelle parti principali: Gaston Rivero (Otello), Lana Kos ed Elena Mosuc (Desdemona), Franco Vassallo (Jago) per un’edizione di sicuro impatto (dal 21 al 29 gennaio).
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