Pronti ad invadere il mercato religioso di Roma, oltre 6 milioni di articoli contraffatti.
Gli inquirenti hanno scoperto in un negozio vicino alla stazione Termini, infiniti gadget fasulli, ben lontani dal “Codice del Consumo”. Gli articoli oltretutto non avevano le etichette in lingua italiana e qualcuno ha apostrofato: “almeno fossero state in latino”. Le immagini di Papa Francesco erano state ritoccate al Pc, i pendagli erano privi di sicurezza, i rosari e portarosari potevano provocare delle serie allergie; i portachiavi e soprattutto i crocifissi, rischiavano di sbriciolarsi per materiali scadenti. Quando poi si dice “ognuno ha la sua croce”.
La scoperta delle Fiamme gialle della Capitale, è frutto dei controlli “a caso”, dopo le perquisizioni e i sequestri di altri articoli religiosi, già effettuati nei pressi del Vaticano, nel quartiere di Prati e nel rione di Borgo.
Non c’è più religione ed il mercato della contraffazione – almeno lui – è già pronto per il 2025.