Come promesso il 25 giugno scorso, ecco la storia del restauro di un quadro culminato nella cancellazione di alcuni sintomi clinici da una faccia.
Nel 1436 il Canonico Van der Paele commissiona al famoso pittore fiammingo Jan van Eyck un ritratto di sé stesso come donatore, inginocchiato accanto alla Madonna e a due santi. Il quadro è offerto in chiesa a Bruges e lì rimane a garantirgli cinque secoli di messe in suffragio della sua anima.
Nel corso degli anni medici e intenditori d’arte analizzano il ritratto, che è fedelissimo, e diagnosticano al povero Canonico una serie di acciacchi, fra cui una polimialgia reumatica, un indurimento delle arterie, problemi di vista e di circolazione, una quantità di lesioni cheratosiche della pelle, e per concludere un grosso epitelioma sul labbro inferiore (foto in bianco e nero).
Quattrocentonovantotto anni dopo, cioè nel 1934 il quadro è restaurato dal fiammingo Jef van der Veken (foto a colori).
Appena il critico-dermatologo belga Jules Desneux vede il restauro, scandalo! Desneux si accorge che il restauratore, non si sa perché, ha fatto scomparire dalla faccia del nostro protagonista tutti i segni dei suoi problemi epidermici: porri, verruche, epiteliomi: tutto cancellato. Adesso il Canonico ha la pelle di un bambino.
Secondo noi non è successo niente di grave, semmai qualcosa di buffo; per il mondo dell’arte invece si tratta di un inammissibile arbitrio del restauratore, che proprio non si doveva permettere…