
Dopo le 672 schede bianche della prima chiama, si annuncia al buio anche la seconda votazione per la presidenza della Repubblica, oggi dalle 15.
Manca un candidato eleggibile con la maggioranza dei due terzi ma al momento non c’è intesa neanche su un nome che possa essere votato a maggioranza assoluta a partire da giovedì anche se quella di ieri è una giornata che ha segnato anche l’avvio del dialogo tra i partiti.
Qualcosa si muove, insomma.
A partire dal un colloquio, ieri in mattinata, del premier Mario Draghi con il leader della Lega Matteo Salvini, un faccia a faccia lontano dai palazzi della politica e su cui sarebbe dovuto restare il riserbo, lungo circa un’ora, intorno alle 12. E’ Salvini che cerca di guidare i giochi, da lui potrebbe sbloccarsi lo snodo che porti Draghi al Quirinale. Ma servirebbe un accordo per il nuovo governo e a sera da via Bellerio trapelano parole che di apertura non sono affatto: “Per noi, per la Lega, Draghi a Palazzo Chigi è una risorsa preziosa per l’Italia”.
Alle 10 il leader del Carroccio incontra i grandi elettori del Carroccio. “Non è in corso alcuna trattativa tra il Senatore Matteo Salvini e il Presidente del Consiglio Mario Draghi a proposito di un presunto rimpasto. È infondato e irrispettoso per il senatore Salvini e per il Presidente Draghi immaginare che in questa fase – anziché discutere di temi reali come caro-energia, inflazione, scenari internazionali, opere pubbliche o Covid – siano impegnati a parlare di equilibri di governo. A proposito di Quirinale, il Senatore Salvini è al lavoro su alcuni nomi – donne e uomini – di altissimo profilo. Nessuna confusione né perdite di tempo: la Lega vuole essere garante di stabilità, responsabilità e concretezza”. E’ quanto si legge in una nota della Lega.
“Quello che ha l’asso in mano per chiudere questa partita si chiama Matteo Salvini, ha l’asso in mano e deve scegliere quando calarlo”. Lo ha detto il leader di Italia viva Matteo Renzi a Radio Leopolda. Secondo Renzi il leader della Lega “Ha quattro ipotesi: insistere su un nome di centrodestra anche contro un pezzo del parlamento, sperando che passi. Cercare un grande accordo con tutti su un nome fuori dal giro; terza ipotesi accordo con Conte; infine un sistema di usato sicuro. Queste sono le olimpiadi della politica. Suggerisco di utilizzare nelle prossime 24, 36 ore di far prevalere la politica , se vanno alla ricerca di effetti speciali rischiano di far la fine di Bersani”.
Tratta su più tavoli, il leader leghista. C’è il dialogo avviato con Enrico Letta, innanzitutto su Draghi: il muro per ora non si infrange, secondo diverse fonti Dem, arrivare a un’intesa è difficilissimo. C’è un canale “gialloverde” con Giuseppe Conte, che più di lui frena sull’elezione del premier al Colle, che sembra portare all’identikit di Elisabetta Casellati o, con più forza nelle ultime ore, a Franco Frattini, ora presidente del Consiglio di Stato e figura che potrebbe raccogliere molti consensi nel Pd ma che, obiettano fonti di centrosinistra, è “la personalità più russofila si possa immaginare, non il nome più adatto, nei giorni della crisi russo-ucraina”. E resta in piedi anche la carta Pier Ferdinando Casini, il nome più gradito a Matteo Renzi, che potrebbe spuntare dalla quarta votazione.