Sulla vicenda Isab tutto e’ piu’ chiaro: il governo e Lukoil vanno in direzioni diverse. L’intervista, pubblicata oggi dal Sole 24 ore, a Eugene Maniakhine (direttore generale della raffineria Isab) conferma e chiarisce ulteriormente quanto affermato dall’azienda nel comunicato di qualche giorno fa e aggiunge il fatto nuovo della possibile vendita della raffineria già entro il 2022.
In sintesi il massimo responsabile della Raffineria conferma l’ottimo stato di salute dell’azienda, garantisce la continuità negli approvvigionamenti di grezzo non russo, esprime perplessità sulla possibilità di un intervento del governo nella conduzione della raffineria e si dice ottimista sull’esito della trattativa in corso per la vendita degli impianti.
Insomma, secondo Maniackine ci saremmo preoccupati senza motivo e lo stesso decreto del governo potrebbe addirittura ostacolare le procedure di vendita.
Io credo invece che il governo abbia fatto bene ad intervenire, non solo perché definisce le modalità con cui, in caso di necessità, interverrebbe direttamente per salvaguardare occupazione e produzione, ma anche perché pone le premesse e le condizioni per intervenire anche sulle altre problematiche che riguardano LUKOIL e l’intero polo industriale siracusano.
Per rimanere in ambito Lukoil, rimane da capire chi intende acquistare la raffineria e, soprattutto, per farne cosa. Prima che la vendita sia effettuata, bisognerà conoscere il progetto industriale dell’acquirente.
Anche su questo fondamentale aspetto può venirci in aiuto la golden power, prevista nel decreto legge appena approvato.
C’è da augurarsi che rimanga alta l’attenzione anche delle Istituzioni e delle forze sociali.