Tra una sagra dell’uva e le fontane che danno vino, spunta ai castelli romani, una bimbina di dodici anni che “inavvertitamente” reca con sé a scuola un coltello da cucina, per punire un compagno di classe, che a suo dire l’aveva denunciata alla maestra perché copiava il compito.
Oramai resta poco di cui stupirsi si potrebbe pensare. Tra mogli, ex fidanzate, genitori o figli, almeno in questo caso c’è una novità: l’età della bimba ed il motivo. Non era perché aveva spintonato il fidanzato della dodicenne, non è stato per aver tentato di baciare la piccola, ma perché aveva fatto la spia.
Ora ritengo doveroso andare a pensare: cosa sarebbe successo se mi avessero denunciato se fossi stato sorpreso a sbirciare sul compito del compagno di classe durante un compito in classe? Probabilmente starei scrivendo questo articoletto dalle patrie galere, viste le guardatine effettuate negli anni scolastici. Sarei stato condannato a vita!
Grave che una bimba riesca ad entrare a scuola, ma soprattutto uscire da casa con un coltello da cucina nello zainetto. Preoccupante il fatto dell’attacco con successiva autodenuncia ai carabinieri. Premeditazione e pentimento?
Apprendimento ed educazione sostituiti da telegiornali negativi. Troppe notizie, troppa negatività.
“Quanta abbondanza c’è!
Appresso vie’ Genzano
Cor pittoresco Albano
S’annamo a diverti
Nannì Nannì!”