Ennesimo liceo romano occupato per la Palestina. Ieri il turno del Cavour, dopo Gullace, Enzo Rossi, Albertelli e Plinio Seniore.
L’occupazione è stata coronata in tarda mattinata da fumogeni ed il primo appuntamento con “alcol, musica e dj set aperto a tutti”: grande scenografia la bandiera della Palestina.
Ad indurre alla protesta più estrema, le decisioni di due assemblee a Villa Celimontana, dal titolo “occupiamoci del Cavour”, che si erano svolte la scorsa settimana. Momenti di confronto serrati nei quali l’ordine del giorno si era incentrato su cosa fare “rispetto alla situazione interna”.
“Situazione interna”? Se di questo si tratta, spostatevi a Gaza, dove seguirete dei corsi su come uccidere degli ebrei, visto che qui non imparate neanche cosa era ai tempi dei romani e cosa sarebbe stata la “Palestina” se gli arabi la avessero voluta. Non parliamo poi di dove si trova geograficamente. Ovviamente tralasciamo il fattore storico, di cui gli studenti non sanno assolutamente nulla.
L’occupazione è stata realizzata in collaborazione con Osa Roma, presente con un collettivo all’interno del liceo di via delle Carine: “Continua l’opposizione al governo Meloni, le scuole diventano campi di battaglia politica – si legge nel comunicato di rivendicazione -. Gli studenti si stanno organizzando alla grande mobilitazione nazionale di sabato 30 novembre contro il genocidio e l’escalation di Israele”.
Aspettavamo per la Giornata contro la violenza sulle donne, la ragazzina che ogni venerdì, dall’ottobre 2023, arriva davanti al Ministero della Pubblica Istruzione di viale di Trastevere, inneggia col megafono al fatto che “uno stupro non può essere usato per consentire un’invasione”. Nella manifestazione che ha preceduto la Giornata, non si è presentata. Sabato c’erano solo alcuni scalmanati con una “loro” sola bandiera: indovinate quale.
Quella di Gaza non è una guerra, ma un’azione di polizia contro dei terroristi arabi che si difendono utilizzando come scudi i loro bambini: una guerra si fa tra stati, mentre Gaza resta un nulla rigettato dagli egiziani. Rammentiamo inoltre che stupri e sventramenti di donne incinte, sono stati filmati proprio da questi “eroi” di Hamas, per vantarsene con le loro famiglie. Ci auguriamo che detti filmati vengano trasmessi a reti unificate in prima serata.
I collettivi studenteschi nostrani, mossi unicamente da un nazicomunismo profondamente antisemita, dimostrano come certa ignoranza scolastica, familiare e politica, scorra oramai senza sosta. Un tempo ci si batteva per voler studiare, per la correttezza degli insegnamenti. Temiamo che oggi non soltanto siano scomparsi gli ideali, ma si rischi che gli uomini e le donne del prossimo domani, saranno solo marionette di un mondo privo non soltanto di cultura, ma vuoto di ogni sorta di cognizione reale. Rischiano di diventare persone con bieca intelligenza artificiale, manovrabili da “saggi” criminali.
La richiesta di diritto allo studio non deve essere quella di voler sterminare il popolo ebraico.