Non è terminata mentre scriviamo, la manifestazione non autorizzata inneggiante ufficialmente al popolo palestinese ed al Libano, ma nella realtà intenta a festeggiare i massacri compiuti dal governo palestinese di Gaza, ossia dai terroristi di Hamas foraggiati da quelli di Hezbollah e dallo stato criminale dell’Iran.
D’altra parte, così si sono comportati per le strade adiacenti piazzale Ostiense e la Piramide di Roma, non dei pochi facinorosi, ma dei gruppi molto ben organizzati, che si sono scagliati con armi, pali stradali ed altro materiale atto ad offendere, contro le forze dell’ordine. Colpevoli di questa manifestazione non soltanto gli estremisti di una sinistra radicale, ma anche i mille discorsi che parlamentari di certa Sinistra tengono da quasi un anno. Ultimi coloro che tacciono, che non protestano, che non si ribellano sempre per paura di perdere dei voti nelle prossime elezioni.
Se i delinquenti andati o mandati in scena oggi per un’assediata Capitale, si comportano così verso le istituzioni – un tempo urlare “assassina” nei confronti del Presidente del Consiglio significava vilipendio alla quarta carica dello Stato – e la città di Roma, è segno che non si tratta di veri romani, di cittadini, di gente per bene. Allora perché non rispedirli dove desiderano vivere e lottare per la crescita civile di quello stato? Mandiamoli in Cisgiordania, a Gaza, in uno degli stati canaglia che difendono contro la democrazia occidentale. Perché dobbiamo tenerli qui per vedere lo sfacelo che commettono in una manifestazione non autorizzata?
Auguriamoci che vengano tutti schedati per ogni crimine commesso oggi. Se manifestare come previsto dalla democrazia, per qualcuno significa l’eliminazione di uno Stato, il vilipendio del proprio, gli insulti, le minacce e le aggressioni verso chi ci difende, è segno che certo medioevo non è tramontato. In effetti i fatti del 7 ottobre 2023 lo dimostrano e costoro lo provano ancora una volta.