Roma- Ombrello e parasole

Chissà cosa avrebbe detto il mitico Colonnello Bernacca se fosse vissuto oggi. Le previsioni del tempo fino alla fine degli anni Settanta vivevano sull’insicurezza… scherzando ma non troppo, quando si ascoltava “domani sereno”, si usciva da casa portando un ombrello e via dicendo.

Oggi, probabilmente a causa dei cambiamenti climatici, dobbiamo adeguarci alla sopportazione non soltanto di bruschi cambiamenti, ma di violente azioni della natura. Roma è diventata preda delle cosiddette “Bombe d’acqua”.

Quella di martedì scorso ha causato i consueti danni che vanno dall’incremento del traffico già caotico, ai crolli di fragili mura, agli allagamenti delle cantine, a molti sottopassi e sottoponti pieni d’acqua e di fango.

Come se non bastassero i lavori stradali per il Giubileo del prossimo anno. Le “mitiche” buche delle strade si riempiono di detriti, i rami degli alberi malati cadono: a volte vengono giù le intere piante. Molti lavori sono iniziati i primi giorni di settembre, mentre se fossero stati effettuati a luglio o agosto avrebbero causato meno disservizi ai cittadini oramai rientrati nella consueta vita metropolitana. Oltre le chiusure di molte arterie, alcuni lavori di apertura e chiusura di strade anche del centro, iniziano verso le 21.00, fino a notte inoltrata. Il rumore è infernale ed il caldo pure.

Attendiamo i nuovi risvolti di questa guerra climatica. Roma non sembra mai pronta a nulla e pare che nessuna giunta riesca a porvi rimedio seriamente.

I più furbi anzi dritti, si abitueranno a sopportare i rovesci.

By redazione

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