“Come medicina specialistica territoriale siamo a disposizione per aiutare la sanità siciliana a risolvere la crisi delle liste d’attesa, denunciata anche oggi dal quotidiano la Repubblica nell’edizione di Palermo”. A sottolinearlo Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso, coordinatori del CIMEST, l’Associazione Intersindacale che racchiude molte sigle del comparto medico siciliano. “Non serve ipotizzare aperture notturne, straordinarie, festive di strutture pubbliche comunque già sotto stress e con personale notevolmente ridotto e stressato per essere tutti gli organici scoperti: la soluzione alle liste d’attesa sono i nostri ambulatori e le nostre strutture, che per alcuni periodi della giornata non vengono utilizzati per l’erogazione di prestazioni compensate dal Sistema Sanitario Regionale a causa del sottofinanziamento che denunciamo da anni”.
Secondo Gibiino e Calvaruso, quindi, “basterebbe utilizzare quei 29 milioni che giacciono fermi sui conti dell’amministrazione regionale per potenziare la specialistica territoriale e la diagnostica convenzionata per smaltire tutto l’arretrato in pochi mesi. Non dimentichiamo infatti che quei denari sono stati erogati dal governo centrale a beneficio dei cittadini siciliani e per essi devono essere spesi. Non sono soldi che ‘hanno un colore politico’ ed è sbagliato interpretare la specialistica territoriale come ‘sanità privata’: a tutti gli effetti, pur essendo gestita da privati, è sanità pubblica, basta solo che ci sia la volontà politica di interpretarla come tale”.
Anche sui tempi di attivazione della misura straordinaria, Gibiino e Calvaruso hanno le idee chiare: “basterebbe un atto amministrativo della Regione e potremmo iniziare a erogare le prestazioni extra anche domattina. Si tratta di quello che già facciamo quotidianamente e potremmo studiare, in collaborazione con le ASL e l’assessorato alla Sanità, un ‘piano straordinario di smaltimento arretrati’ che sia immediatamente operativo. All’atto pratico, basterebbe una lettera della Regione che attivi i nostri servizi in extra budget e non dovremmo aspettare le lungaggini burocratiche prima normative e poi organizzative delle ASP, che devono programmare aperture di ambulatori serali e festive, trovare il personale che non si trova e quant’altro”.
Insomma, Gibiino e Calvaruso sottolineano ancora una volta che “la Regione ha già a disposizione 1.800 strutture dislocate capillarmente su tutto il territorio regionale con 10.000 medici specialisti afferenti pronti da subito a lavorare per abbattere le liste di attesa. Cimest l’altro ieri ha già incontrato il Direttore Generale della programmazione sanitaria, il dottor Iacolino, il quale si è reso disponibile a fare un percorso condiviso con noi, potremmo unire tutte le questioni sul tavolo e trovare finalmente una soluzione al problema delle liste d’attesa. I fondi ci sono, come anche Repubblica testimonia, soltanto che giacciono inutilizzati; le strutture ci sono, ma anch’esse vengono ignorate. Proviamo a fare un passo avanti, cioè accettare che c’è un problema e una possibile soluzione e lavoriamo tutti insieme per il benessere dei siciliani”.