
Mario Mori (S) e Giuseppe De Donno in una foto d'archivio a Palermo. La Procura di Palermo ha chiesto la condanna a 15 anni di carcere dell'ex capo del Ros Mario Mori, imputato di minaccia e violenza a Corpo politico dello Stato al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Chiesti rispettivamente 12 anni e 10 anni per gli altri due ufficiali dell'Arma accusati: Antonio Subranni, prima di Mori al comando del Raggruppamento Speciale dei carabinieri, e Giuseppe De Donno. ANSA / MIKE PALAZZOTTO
Palermo, 27 aprile 2023 – Tre ex investigatori del Ros, Mori, Subranni e De Donno, si sono visti confermare l’assoluzione dai giudici della Cassazione. I giudici hanno invalidato la sentenza d’appello e dichiarato che il trio non ha commesso il reato nel procedimento sulla presunta trattativa Stato-mafia. Anche l’ex deputato Dell’Utri è stato assolto da tutte le accuse. La sesta sezione dei giudici della Cassazione ha dichiarato la prescrizione per il boss di Cosa Nostra Leoluca Bagarella e per il medico Antonino Cinà, ritenuto vicino a Totò Riina. Bagarella è stato condannato a 27 anni di carcere dai giudici d’appello di Palermo, mentre a Cinà sono stati inflitti 12 anni di carcere in secondo grado nell’ambito del procedimento sulla presunta trattativa Stato-mafia. I giudici hanno ridefinito i reati violenti e l’atto di minaccia a un organo politico dello Stato come attentato, il che ha portato alla prescrizione del caso. L’ex generale del Ros Mario Mori ha espresso la sua parziale soddisfazione per la decisione affermando di essere stato sotto processo per 20 anni e di essere convinto di non aver fatto nulla di male. Mori conosce bene il suo lavoro e ritiene che si sarebbe accorto se avesse commesso qualche illecito.