Il 21enne Edan Alexander è stato liberato e ne siamo felici. Per arrivare a questa decisione, Hamas è stato però interpellato direttamente dagli Stati Uniti. Il gesto non può che riempire di gioia, torniamo a ripeterlo, ma sta a dimostrare un nuovo attrito tra la presidenza statunitense e quella israeliana. È difficile in questi casi, sapere se è lecito che uno stato democratico scenda a compromessi con i peggiori esseri disumani come i terroristi; ma visto il “successo” di questa lunga mediazione, perché non chiedere a Donald Trump di dare ai resti di 38 rapiti ed ai 21 sopravvissuti, la doppia nazionalità americana?
Se questo sistema potesse essere l’unico per restituire la libertà a chi è stato rapito quasi due anni or sono, al seguito del quale forse le parti potrebbero essere indirizzate a terminare questa lunga azione di polizia, perché non tentare? Rammentiamo che per essere chiamata “guerra” ci vorrebbero degli stati belligeranti e questa parte di territorio ex egiziano, unilateralmente senza la presenza israeliana dal 2005, non può essere chiamata stato di Palestina, al contrario di come viene definita da certa ignorante politica antisemita. Per questo dovremmo anche chiedere il ripristino di accurati corsi di geografia e di storia dei territori mediorientali.
Approfittiamo per rivolgere un pensiero affettuoso a Yuval Raphael, la sopravvissuta allo sterminio del Nova Festival, che “con il cuore” come lei stessa dice, rappresenterà Israeleall’Eurofestival 2025. Non sono bastate le minacce ricevute, per toglierle il desiderio di portare il brano “New Day will Rise” sul palco.
La cultura, la religione, la forza di un popolo, non verranno fermate da questa colossale ondata antiebraica che si è sparsa ovunque. Auguriamoci che la Svizzera non faccia finta di niente, come avviene dal 2006, quando il Magen David Adom entrò a far parte della Croce Rossa Internazionale, ma da allora non ha viene neanche nominato, in quanto le stesse autorità di Losanna, “per non offendere” gli arabi, non hanno accettato il simbolo della Stella di David, sostituendolo con un assurdo rombo: per ipocrisia si parla da allora di “Croce Rossa e Mezzaluna Rossa”. Come dice il sito amditalia: “simboli diversi, stessi principi”. Basterebbe ricordarsi di come nel 2014, il leader di Hamas Ismail Haniyeh, ottenne il permesso di recarsi in un ospedale di Tel Aviv, per vedere la figlia ricoverata urgentemente a causa di una complicazione nel corso di una procedura medica di routine a Gaza.
Come disse Golda Meir “la pace arriverà quando gli arabi ameranno più i loro bambini di quanto odino noi”.
