
Le News di oggi ironizzate (ma non troppo)
E’ diventato virale sui social un documento "anti discriminazioni" pubblicato a Torino, da una asl: meglio dire “gay” rispetto ad “altra sponda”; vietato dire “gnocca”: una sorta di decalogo del linguaggio inclusivo Proibiti i giri di parole: è preferibile dire gay o lesbica - sempre che l'intento non risulti offensivo -, rispetto alle definizioni "dell'altra sponda" o "dell'altra parrocchia". Meglio non utilizzare "cambio di sesso", ma spiegare che si è intrapreso un "percorso di affermazione di genere". Da evitare anche termini come "muso giallo", "racchia" o "bangla". Le "linee guida per un linguaggio inclusivo e rispettoso" sono state varate a…